di FILIPPO LANZONI – “Il punto di forza di questa stagione è l’eterogeneità delle opere”: queste le parole di Andrea Cigni e Barbara Sozzi, rispettivamente Direttore e Responsabile delle comunicazioni del Ponchielli di Cremona per presentare la nuova stagione 2021/22. Da questa stagione infatti cambia tutto nel cuore del teatro di corso Vittorio Emanuele che, dopo i mesi di chiusura, un po’ come tutti noi, si è ritrovato in un altro mondo, con tutto da ricostruire e il pubblico da ritrovare. C’era il bisogno di cambiare o meglio, come dice Barbara Sozzi, “di rinascere”.

Una rinascita che è caratterizzata dalla vasta e varia scelta che offre. Prima infatti dell’emergenza sanitaria le stagioni andavano per categorie. C’era la stagione dedicata alla prosa, quella all’opera, la danza, i concerti, ecc…e di conseguenza veniva a crearsi un pubblico diverso per ogni categoria: uno per la prosa, uno per l’opera, uno per la danza,… rendendo la fruizione degli spettacoli più limitata e a compartimenti stagni. Ora invece questa eterogeneità permetterà di trovare in una singola stagione, come quella di settembre/dicembre 2021, opere di tipologie diverse tra loro. In questo modo lo spettatore, che prima andava a vedere prevalentemente l’opera, avrà l’occasione di spaziare tra i generi e di accrescere anche la sua curiosità. Ad esempio – dice la responsabile delle comunicazioni – essendo andato il 20 ottobre a vedere la “Misericordia” di Emma Dante e avendone apprezzato la messa in scena, uno spettatore potrebbe decidere di partecipare il 3 dicembre ad uno spettacolo della stessa autrice, ma di carattere diverso, vale a dire l’”Iphigénie en tauride” .
La stagione diventa così ricca di coloriture, che prima erano divise per scompartimenti, mentre ore sono libere di mescolarsi e creare mille sfumature. E questo cambiamento non è certo passato inosservato. Dice infatti Andrea Cigni, il direttore artistico, che “con la riapertura si è notato un interesse rinnovato per il teatro, anche nei più giovani (vale a dire tra i venti e trent’anni), che hanno riscoperto la magia dello spettacolo dal vivo. Del “piacere di dover uscire dalla porta di casa, di vestirsi eleganti, di farsi belli, di accogliere – continua Cigni – una sorta di ritualità simile a quella dei matrimoni e delle cerimonie, che in qualche modo ci fa sentire speciali. “Con l’avvento di Netflix e dei social infatti” – prosegue il direttore – “ci siamo abituati ad avere tutto a portata di un dito, a rilassarci, e non scomodarci. Il che ha sicuramente i suoi vantaggi, ma non potrà mai dare quello che dà lo spettacolo dal vivo”.

Barbara Sozzi aggiunge poi che “l’interazione con le persone, ridere, applaudire l’attore, oppure prenderlo in giro, ci consente di lasciarci condizionare e allo stesso tempo condizionare il pubblico, sentendocene parte integrante. Ma soprattutto la libertà di poter scegliere cosa guardare”. “Nello schermo” – dice Cigni – “tu vedi ciò che gli altri vogliano che tu veda, nonostante i social si autoproclamino l’ambiente democratico per eccellenza, è tutto l’opposto”. La democrazia la troviamo nelle poltrone del teatro, dove si può scegliere di guardare il protagonista, ma anche il personaggio secondario, la comparsa, oppure il tuo vicino di posto che russa. Durante lo spettacolo, il pubblico diventa parte vitale della scena, instaurando un rapporto reale con gli attori. Un rapporto umano. Rapporto che dopo mesi di chiusura non può fare altro che bene. Il teatro si fa strumento di incontro per le persone, per ricostruire la magia dello spettacolo dal vivo.
Le persone però hanno bisogno di un invito, di essere cercate. Il Ponchielli attua questa ricerca del pubblico, spargendo per Cremona, all’alba delle riaperture, dei cartelloni da sei metri per tre, raffiguranti un uovo con accanto la scritta CAT. CAT, per i non cremonesi, è proprio l’intercalare della città del Torrazzo, che il Ponchielli sfrutta per creare l’acronimo: Cremona A Teatro. Mentre l’uovo rappresenta anch’esso il Teatro di Cremona, che al tempo aveva la necessità di ripartire da zero. Quest’uovo, è chiaro, non può rimanere per sempre tale, a un certo punto dovrà anche schiudersi. Infatti nei cartelloni per pubblicizzare le conseguenti stagioni, vediamo il processo di evoluzione di quest’ uovo. Nell’ immagine appena successiva iniziamo a scorgere, da una piccola crepa nel guscio, qualche piuma e qualcosa di colorato. E per finire troviamo nell’ultima raffigurazione, un simpatico pulcino, chiamato dallo staff del Ponchielli Amilcare, decorato con una gorgiera multicolore. Questo, appena sgusciato fuori dall’uovo, va a richiamare l’attenzione degli altri animali della fattoria, che rappresentano le persone, che ora possono tornare finalmente a chiamarsi pubblico.

Le prossime date della stagione settembre/dicembre 2021:
-giovedì 18 novembre, ore 20.00
sabato 20 novembre, ore 20.00
IL TROVATORE
musica di Giuseppe Verdi
direttore Jacopo Brusa
regia Roberto Catalano
-martedì 23 novembre, ore 20.00
I FILARMONICI DI BUSSETO
musiche di J:Strauss,A. Marquez, G. Bizet, J. Rodrigo, G. Verdi
-mercoledì 24 novembre, ore 20.00
INTELLETTO D’AMORE
DANTE E LE DONNE
il nuovo spettacolo di Lella Costa
-sabato 27 novembre, ore 18.30 e 20.30
palcoscenico del teatro
Compagnia Virgilio Sieni Danza
PARADISO
dal paradiso di Dante Alighieri
regia, coreografia e spazio Virgilio Sieni
-venerdì 3 dicembre, ore 20.00
domenica 5 dicembre, ore 15.30
IPHIGÉNIE EN TAURIDE
musica di Christoph Willibald Gluck
direttore Federico Ferri
regia Emma Dante
CONCERTO PER LA NOTTE DI NATALE
-martedì 14 dicembre, ore 20.00
ACCADEMIA BIZANTINA
Ottavio Dantone, cembalo e direzione
musiche di G. Valentini, G.M. Schiassi, A. Vivaldi,
G.Torelli, G. Sammartini, A. Corelli
-venerdì 27 dicembre, ore 20.00
Fondazione nazionale della danza aterballetto
DON JUAN
Coreografia Johan Inger
musica originale di Marc Alvarez
-domenica 19 dicembre, ore 11.00, 16.00 e 18.00
Palcoscenico del Teatro Ponchielli
BLUE!
coreografia Anna Balducci
visual design Elsa Mersi
Spettacolo per Famiglie e bimbi dai 4 agli 8 anni
-venerdì 21 gennaio, ore 20.00
domenica 23 gennaio, ore 15.30
LA FANCIULLA DEL WEST
musica di Giacomo Puccini
direttore Pietro Rizzo
regia Andrea Cigni